L’estate è la stagione in cui gli alberi fruttificano e portano all’esterno la loro essenza (semi) che darà una nuova vita.
Le temperature sono più alte e le giornate più lunghe.
Gli animali passano la maggior parte del loro tempo all’esterno.
Il movimento di espansione dell’energia è quindi al massimo, sia nell’ambiente (macrocosmo) che nel nostro organismo (microcosmo); l’estate è la stagione del cuore, inteso sia in senso organico che emotivo: anche noi, infatti siamo più aperti e sociali, più predisposti al contatto con l’esterno e con l’altro ed al contempo più predisposti a sbalzi pressori, problemi circolatori, irrequietezza, ed insonnia.
L’alimentazione in estate dovrà quindi contenere elementi che da una parte agevolano questa espansione e dall’altra la moderano:
Se il nostro corpo produce frutti cattivi (malessere, ingrassamento, patologie conclamate) non è sfortuna ma il risultato dell’interazione fra la nostra costituzione (genetica) e il nostro stile di vita (epigenetica). Di questo fanno parte ciò che mangiamo, quando lo mangiano, ciò che respiriamo, quanto ci muoviamo, quanto e come dormiamo, cosa proviamo, quanto e come stiamo al sole...
Perché l’albero “corpo” dia buoni frutti è necessario nutrire bene le radici con cibo sano e adatto alla propria costituzione, ossigenare bene le nostre cellule, eliminare le tossine attraverso gli organi emuntori, fare attività fisica adatta alla propria età e condizione di salute, dormire a sufficienza e nelle ore giuste (non scambiare il giorno con la notte), prendersi momenti di riposo...
Tutto questo senza dimenticare di nutrire anche lo spirito!
Sembra difficile fare tutto ma in realtà si tratta di iniziare con qualcosa che ci riesce più facile e pian piano inserire anche altri comportamenti salutistici.
Per “una mens sana in corpore sano” bisogna essere radicali, nel senso di partire nutrendo le radici!
Si dovrebbe parlare di “potere delle calorie” piuttosto che di “potere calorico degli alimenti”.
Il concetto di “caloria”, che la “primitiva” scienza della nutrizione ha erroneamente preso in prestito dalla termodinamica (una branca della fisica), per il corpo NON ESISTE!
Un alimento non è solo un “dispenser” di calorie ma racchiude in sé una multiforme ricchezza di informazioni nutrizionali: elettromagnetiche (le onde emesse), atomiche (sali minerali), molecolari (vitamine, proteine ed aminoacidi, lipidi, acidi grassi e colesterolo, carboidrati e zuccheri, ormoni, molecole funzionali, etc), microbiologiche (batteri e funghi) odorose, saporose, strutturali (la sua consistenza), visive (il suo colore e la sua forma) e vitali (se è fresco, integrale, etc).
Gli alimenti parlano alle cellule sottovoce, i loro messaggi sono dei sussurri. La loro azione è molto mirata: ogni alimento, infatti, ha suo tropismo, cioè una naturale tendenza a dirigersi verso una determinata regione del corpo, verso un certo tessuto ed a nutrire un particolare organo. La loro, quindi, è una azione terapeutica di riequilibrio, delicata nel quotidiano ma estremamente potente nel lungo periodo.
Il corpo, a sua volta, non è una “macchina” ma un sistema funzionale molto complesso che metabolizza, trasforma, sintetizza, amplifica, smonta, blocca, attiva, comunica: al suo interno non ci sono tante piccole caldaie che bruciano le calorie ma miliardi di unità viventi, le cellule, che rispondono alle informazioni contenute nel cibo attivando risposte a livello genico, metabolico, ormonale, immunitario, e persino psichico. Queste risposte sono strettamente legate al tipo di alimento e non alle sue calorie.
L'azione del cibo sul corpo dipende, poi, dal suo incontro con il poliedrico e versatile terreno individuale di ciascun organismo, cioè l'insieme delle peculiarità morfologiche e funzionali dell'individuo, determinate dal patrimonio genetico e dalla sua interazione con lo stile di vita.
Ridurre tutta questa meravigliosa biodiversità ad un banale calcolo matematico è un delitto!!!
Per persona:
Dopo averlo sciacquato, lessa il grano saraceno al dente in abbondante acqua non salata. Una volta cotto scolalo e blocca la cottura con acqua fresca corrente.
Nel mentre prepara le vongole in padella con olio e aglio come per fare gli spaghetti alle vongole, falle poi raffreddare e sgusciale. Non gettare l’acqua che si libera dalla cottura delle vongole.
A parte taglia a spicchi 5 pomodorini ciliegino.
In un'insalatiera unisci grano saraceno, vongole, pomodorini, rucola e scorzerete di limone bio. Condisci con un po’ dell’acqua oleosa e salata prodotta dalla cottura delle vongole.
Questo piatto, molto fresco e gustoso, racchiude in sé 5 sapori:
Dai libero sfogo alla tua fantasia e ai tuoi gusti!
Unica regola: alimenti vivi, freschi e sani.
Fai scaldare l’acqua in un pentolino e aggiungi il dolcificante in modo che si sciolga completamente. Fai raffreddare. Nel mentre passa i limoni al passaverdura con la menta, metti la purea ottenuta in una caraffa e aggiungi l’acqua dolcificata ormai raffreddata. Lascia poi in frigorifero almeno un’oretta.
Prima di servire fai riposare la caraffa almeno 10 minuti fuori dal frigo.
Servire fresca (non fredda!)
Questa ricetta è molto rinfrescante è assolutamente adatta per le afose giornate estive. Quel po’ di dolcificante insieme al sapore acido del limone aiutano a preservare i liquidi corporei. Nel contempo menta, succo e buccia di limone, per le loro proprietà mobilizzanti, evitano ristagni energetici all’interno del corpo e disperdono il calore all’esterno.
Ecco come iniziare la giornata con una colazione dolce ma senza zuccheri aggiunti, per una sazietà che dura a lungo.
Ingredienti: 200 gr di farina integrale (io ho usato quella di avena che ha un basso indice glicemico), 2 cucchiai di olio extravergine di oliva (o 30 gr di burro Ghee), 4 mele, 1 cucchiaio di uvetta, 1 tuorlo d’uovo, 1 pugno abbondante di pinoli, cannella in polvere, sale q.b.
Preparazione: preparate una pasta brisè (con la farina, il sale, l’olio o il burro Ghee, ed il tuorlo). Quando l’impasto è omogeneo fatelo riposare al fresco per 30 minuti. Stendetelo quindi su un foglio di carta oleata e ritagliatene 4 riquadri di circa 15 cm di lato. Sbucciate le mele (se non sono BIO) e grattugiate la polpa, e unitele all’uvetta, precedentemente ammollata in acqua per qualche ora, e ai pinoli. Su ogni quadro di brisè appoggiate un po’ di farcitura di mele-uvetta-pinoli ed una spolverata di cannella, inumidite i 4 angoli e uniteli insieme, schiacciando bene. Fate cuocere per 35 minuti in forno a temperatura media.
Per chi soffre di sbalzi glicemici consiglio di accompagnare ad un fagottino anche una decina di mandorle o nocciole (non tostate) ben masticate a parte: i grassi rallentano lo svuotamento gastrico allungando i tempi di digestione e di assimilazione ed evitando lo TSUNAMI zuccherino postprandiale, e la conseguente ipoglicemia reattiva - più nota come “non ci vedo più dalla fame” - che fa ingurgitare tutto ciò che capita.
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Nutrizionista Dr.ssa Nicoletta Sgarbi
Piazza del Sacro Cuore 49
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